Malaga, una città da passeggio

Un buon paio di scarpe e la predisposizione a passeggiare “senza fretta” sono le due cose da mettere in valigia per chi voglia conoscere veramente Malaga. Bella città dell’Andalusia dai connotati meridionali, Malaga è situata alle porte della costa del Sol; è un porto importante e sfoggia belle spiagge, da cui è difficile trascinarsi via per poter scoprire tutti i segreti che si nascondono tra le sue vie e viuzze. Un patrimonio artistico e culturale, composto da edifici religiosi e monumenti straordinari, sarà comunque tutto da scoprire a partire dal centralissimo mercato coperto, immancabile in ogni città spagnola che si rispetti , il Mercado central Atarazanas.

E qui sarà difficile non farsi tentare dalle colorate bancarelle, soprattutto quelle numerosissime di olive di ogni tipo, forma e grandezza, e mandorle (di cui la produzione locale abbonda). La porta principale di questo mercato caratteristico faceva parte degli arsenali in cui, all’epoca dell’occupazione araba, venivano costruite e riparate le barche. Dal mercato si può proseguire sulla stessa via, calle Atarazanas, e arrivare nella avenida Marqués de Larios: l’arteria principale per lo shopping, circondata da strade e viuzze piene di ristorantini, bar a tapas, pasticcerie, dove poter prendersi una degna pausa per colazione, pranzo o cena. A degustare le delizie andaluse si comincia sin dalla mattina, a partire dai tipici churros con chocolate e paste ricche di “zuccheri e calorie”, ma gustosissime, come i torrijas (fette di pane inzuppato nel latte, fritto, riempito di crema di latte concentrato e zuccherato). Gli indirizzi per dolci e paste si concentrano attorno a Plaza Félix Saes e calle Nueva. Da non mancare la famosa pasticceria Lepanto (Marqués de Larios, 7). Ma la vera e propria istituzione gastronomica di Malaga è il Pimpi (un negozio-ristorante sito nella via Granada, 62), da dove sono passati, e passano tuttora celebrities, come attori, cantanti, politici, personaggi illustri. Qui puntate senz’altro sulla frittura di pesce.

La passeggiata nel tardo pomeriggio – tanto la luce e il sole a queste latitudini non mancano mai – può continuare verso il cuore della Malaga storica. La chiesa Iglesia del Santo Cristo de la Salud e la Fuente de Génova (XVI secolo) svettano. A pochi passi si trova il bel Museo Carmen Thissen. Proseguendo sulla calle Granada (a continuazione della M. Larios), si raggiunge il palazzo episcopale, Palacio Episcopal, nato dall’incontro dell’architettura araba e occidentale, e contornandolo si arriva sulla Plaza del Obispo, dove si trova la famosa cattedrale detta La Manquita (la monca) perché una delle sue due torri non fu mai costruita.Lo stile architettonico è eclettico – fu elevata tra il 1528 e il 1782 sulle fondamenta di una moschea – ed è predominante la componente rinascimentale.

La visita alla Alcazaba e al Teatro Romano costringeranno ad una salita, ma ne sarà valsa la pena per ammirare la fortezza araba costruita nell’XI secolo e ben conservata e l’immancabile scavo romano, che la dice lunga sui conquistatori romani dell’epoca dell’impero. E con un piccolo sforzo, un poco più in alto si può arrivare al Castello di Gibralfaro, dal quale si gode un bel panorama sulla città.

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Il personaggio

Antonio Banderas – originario della città – ci scuserà, ma qui il personaggio illustre è Pablo Picasso, naturalmente. A lui sono dedicati vari musei, tra cui la Fundación Picasso che sorge nella casa che fu occupata dal geniale pittore e la sua famiglia, Plaza de la Merce n. 15. Nei suoi pressi si trova anche la statua di bronzo dedicata al pittore, accanto al n. 17, entrata della seconda casa dove visse Picasso a partire dall’età di 2 anni. Un percorso che ripercorre i luoghi dove l’artista fu battezzato (Iglesia de Santiago), giocava opasseggiava in compagnia dei genitori portano al Palacio de Buenavista, sede del Museo Picasso. Otre ad alcuni dei pezzi più famosi dell’artista, il museo vale la visita anche per i reperti fenici, romani e arabi che si trovano nel sottosuolo.

Il Festival e la Feira

Tra le numerosi manifestazioni culturali che si organizzano nell’arco dell’anno, distacca il famoso e importante Festival del Cinema, che di solito ha luogo dal 21 al 28 aprile. Ma la città stessa si è trasformata spesso in set, come nel caso del film “Il Ponte di San Luis Rey” con Robert De Niro. Il Palazzo Episcopale, la cattedrale, il giardino botanico, il Teatro Cervantes furono alcune delle location del film. Da non perdere, inoltre, la Feira nel mese di agosto. Giorno e notte scorrono fiumi di birra, si arrostiscono sardine e si balla al ritmo infuocato del Flamenco.

Le spiagge

Una lunga spiaggia in città e una temperatura media che tocca i 23º per buona parte dell’anno inviteranno alla sosta tintarella. La Playa de la Malagueta è la più famosa e se per l’ora di pranzo vi comincia a salire l’acquolina in bocca, grazie a profumi tentatori portati dal vento, non c’è da stupirsi, nei vari chiringuitos si comincia a cucinare paella e, soprattutto, si accendono le braci della “barquita” (barchetta di legno trasformata in forno a legna all’aperto) per la cottura delle sardine fresche portate a riva dalle reti dei pescatori della zona. Una chitarra che intonerà melodie flamenche sarà la colonna sonora ideale di questa città nel cuore del Meridione spagnolo.

Il sito dell’Ufficio del Turismo di Malaga: www.malagaturismo.com